Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Ken Loach

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"Il lavoro è sfruttamento, ma c'è un'alternativa". L'ultima sfida di Ken Loach si chiama "In questo mondo libero...". Il tema è ancora quello dell'immigrazione, ma a differenza di "Bread and roses" in cui il punto di vista era quello dei messicani a Los Angeles o "Un bacio appassionato" sull'ultima generazione dei pakistani in Inghilterra, stavolta, per la prima volta, il racconto è dalla parte degli sfruttatori, dei 'cattivi'. Il film, sceneggiato da Paul Laverty, è stato presentato in concorso a Venezia 64.
Intervista Ken Loach: Domanda 1Un mondo migliore è (ancora) possibile
Sono molto contento di quello che sta succedendo in America con tanti film di ispirazione politica che vengono prodotti coinvolgendo star importanti. Penso che sia una cosa buona. Mi piace molto il lavoro di Michael Moore. Lo trovo perfetto per il pubblico americano, perché Moore è in grande sintonia con la cultura del suo paese. Speriamo che continui! Ammiro molto quello che fanno artisti come Sean Penn e Angelina Jolie, perché è tutt'altro che facile. Non la considero una 'moda' , ma un impegno progressista importantissimo. E' sorprendente e piacevole sentire dire - da una star come George Clooney - frasi del tipo 'In America abbiamo confuso la democrazia con il capitalismo.' soprattutto, perché lì la destra è molto violenta e aggressiva e, quindi, Clooney dimostra un grande coraggio.
Intervista Ken Loach: Domanda 2Parliamo di In questo mondo libero: come l'avete scritto?
Ci siamo preparati incontrando i lavoratori. Non solo inglesi, ma provenienti da tutto il mondo e ci siamo fatto raccontare per ore le loro storie che sono assolutamente drammatiche. Ci hanno spiegato con grandi dettagli la violenza e la brutalità che circonda le loro incertezze e lo stato di 'semi-schiavitù' in cui vivono tanti di loro. Non solo gli immigrati: la protagonista di questa storia, però, sapevamo dovesse essere non tanto una donna, quanto quella che può essere considerata come 'il nemico di questi immigrati' che vive un po' seguendo i principi della stampa di destra. Sentivamo giusto vedere raccontato tutto attraverso i suoi occhi. Ci interessava comprendere entro quali circostanze, alcune persone, prendono le loro decisioni.
Intervista Ken Loach: Domanda 3Una donna la cui vita segue un'evoluzione precisa ed inquietante...
Ispirata dai principi della stampa di destra che ci chiede di denunciare personalmente gli immigrati clandestini e di 'vigilare'. Non ci illudiamo che quello che fa la protagonista del film sia davvero così straordinario. E' quello che la stampa conservatrice ci chiede di fare: è - a loro avviso - la regola da seguire. E' un comportamento che a noi può apparire brutale, ma che secondo molti, invece, è perfettamente nella norma.
Intervista Ken Loach: Domanda 4Una tragedia?
Certo, ma è nella logica del business e del profitto di queste persone. C'è un consenso stabilito che l'organizzazione attuale del lavoro sia l'unica possibile per garantire il progresso e avere un futuro. Molti sono convinti che questa situazione sia ineluttabile e che non esista un'alternativa. Non è vero: c'è sempre un'altra maniera possibile per fare le cose. E' fondamentale che non permettiamo a questa gente di convincerci che questa politica è ispirata da una forza della natura. Non è giusto che una parte della popolazione sia povera e un'altra sia incredibilmente ricca. Come è possibile che gli immigrati guadagnino quattro Euro all'ora, mentre i banchieri portano a casa quattordici milioni di Euro all'anno? Quando hai una diseguaglianza tanto plateale, non puoi fare altro che sfidarla. Non possiamo accettare questo sistema di cose e dobbiamo fare qualcosa.
Intervista Ken Loach: Domanda 5Un film come questo può cambiare lo stato delle cose?
Può contribuire al dibattito ponendo determinate domande, ma, certo, è solo un piccolo film: non si tratta né di un movimento, né di un'organizzazione. Non possiamo crederci troppo importanti.
Intervista Ken Loach: Domanda 6Ottimista?
Dipende tutto da come ci organizzeremo nel frattempo e di quale tipo sarà la nostra reazione. Quello che accade nel mondo non è mai inciso nella pietra. Può essere modificato. Cambiare sta a noi e alle nostre scelte di esseri umani. Il dramma è che ci sono storie 'incredibili' riguardo al lavoro. Cosa accade in Cina oggi? Come è possibile che il successo dei nostri supermercati sia connesso alle condizioni inumane di lavoratori che faticano anche 80 ore alla settimana guadagnando pochi centesimi? Dobbiamo ribellarci ad un mondo dove le condizioni di alcune persone come noi sono peggiori di quelle dell'Inghilterra di Dickens di fine Ottocento. Mi vergogno a pensare che la situazione del Bangladesh di oggi sia peggiore di quella della Manchester del 1880. Essere ottimisti è un dovere, perché dobbiamo rifiutare un mondo dove succedono cose del genere.
[ fonte: Cinema.it ]
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In questo mondo libero
di Ken Loach
Drammatico, 2007
96 min.
Film diretti:
2016  Io, Daniel Blake
2014  Jimmy's Hall
2013  The Spirit of '45
2012  La Parte degli angeli
2010  L'altra verità
2009  Il mio amico Eric
2007  In questo mondo libero
2005  Il vento che accarezza l'erba
2005  Tickets
2004  Un bacio appassionato
2002  Sweet Sixteen
2001  Paul, Mick e gli altri
2000  Bread and Roses
1998  My name is Joe
1996  La canzone di Carla
1995  Terra e libertà
1994  Ladybird Ladybird
Ken Loach
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150 film provenienti da oltre 30 paesi diversi
Festival di Venezia 2007
64esima edizione
Ken Loach
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Ken Loach
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